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Nasco il 21 ottobre del 1980 e mia nonna mi disse che il giorno della mia nascita ha colto il più grande grappolo di uva che avesse mai visto, forse quello era un segno…

La mia storia

Mai avrei immaginato che la mia vita sarebbe stata la campagna, mai avrei immaginato che un giorno alla domanda “che lavoro fai?” la mia risposta potesse essere l'oliandola.

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Non sempre questa è stata la mia orgogliosa risposta, per qualche anno è stata l’impiegata!

Sì l’impiegata, per 4 anni ho lavorato in uno studio privato, 4 anni molto interessanti, molto stressanti, molto viscerali e molto di tutto.

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Era la fine dell’estate del 2011 e dentro di me si stava formando uno tsunami emotivo.

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Continuo un lavoro sicuro, uno stipendio a fine mese, un ambiente lavorativo molto bello, delle persone che mi hanno trasformato oppure mollo/lascio tutto questo? Ho lasciato tutto questo perché le quattro mura alla fine mi stavano togliendo la vita.

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Volete mettere sullo stesso piano le sensazioni che si provano in una giornata di novembre, la tramontana che ti sferza il volto, il freddo che provi, la fatica fisica, il cielo limpido, gli olivi carichi di frutti, la campagna di mio padre e i suoi racconti, un panino e il caffè nel termos con una giornata in ufficio a rispondere al telefono, fare fotocopie e avere sempre il sorriso anche se non hai voglia?

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Anche oggi farei di nuovo la stessa scelta anche se non sempre il cielo è limpido e gli olivi sono carichi di frutti, si ci sono momenti di sconforto di tanta fatica e poca produzione ma a distanza di anni non potrei essere più contenta, la campagna mi ha dato una nuova vita.

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